Il ruolo dell’investigatore privato e gli obblighi verso i suoi Clienti
L’investigatore privato è un filibustiere abile nel saccheggio di qualsiasi fonte informativa, purtuttavia ligio alla Legge e con uno spiccato senso della Giustizia.

Come scrissi nel mio manuale investigativo ‘Agenzia Investigativa del Terzo Millennio’ – Edito da Greco&Greco nel 2014:
L’investigatore privato è un filibustiere abile nel saccheggio di qualsiasi fonte informativa, purtuttavia ligio alla Legge e con uno spiccato senso della Giustizia.
Più della Giustizia che della Legge, poiché il nostro lavoro spesso inizia dove norme e istituzioni difettano: rimpatriamo un bimbo trattenuto all’estero in sfregio alle convenzioni internazionali, mentre la Farnesina fa spallucce.
Recuperiamo vittime ridotte in schiavitù quando l’Interpol ha le mani legate e la polizia locale è troppo corrotta.
Facciamo riapparire in Italia latitanti che si fanno beffe dell’estradizione.
Rimettiamo ordine nel caos dei dubbi e aiutiamo il buon corso della Giustizia”.

Spesso il detective privato è l’ultima speranza di vittime inascoltate e innocenti accusati ingiustamente.
In altre parole il detective privato deve perseguire Verità e Giustizia, rispettando la Legge, altrimenti si degrada a spione e criminale, perdendo la sua essenza.
Diversi anni or sono si rivolse alla mia seconda agenzia investigativa Octopus a Milano un Cliente molto ricco e potente, abituato a ottenere sempre quello che voleva.
Mi commissionò un’indagine piuttosto delicata e complessa, che non sortì i risultati che si aspettava, poiché le evidenze raccontavano un’altra storia.
Allora, il Cliente, offrendomi molti soldi, mi chiese di travisare i risultati delle mie investigazioni private affinché il report investigativo risultasse tutto a suo favore.
Rifiutai con forza, facendo arrabbiare il Cliente, che, tuttavia, si calmò e mi diede ragione, quando gli feci notare che, mentendo per lui dietro compenso, avrei perso l’avviamento aziendale più prezioso in un’agenzia investigativa: la credibilità.
Inoltre, se fossi stato disposto a mentire per lui per soldi, avrebbe dovuto preoccuparsi a vita di un rilancio della sua controparte nel corrompermi o di un successivo ricatto da parte mia.
Quando il Cliente dell’investigatore privato è un’azienda, il detective privato si confronta con i suoi proprietari, dirigenti e consulenti per pianificare e realizzare indagini difensive aziendali.
Anche in questo ambito la correttezza e l’obbiettività sono alla base delle attività dell’agenzia investigativa Octopus.
Un avvocato giuslavorista, che seguiva le cause per malattia professionale di una grossa azienda multinazionale, una volta mi disse che il valore delle mie investigazioni private non era tanto nelle volte in cui ero riuscito a dimostrare l’inconsistenza della malattia lamentata o delle sue cause per ottenere un ingiusto risarcimento, facendo risparmiare centinaia di migliaia di euro all’azienda, quanto piuttosto nelle volte in cui lo avevo informato della fondatezza delle ragioni della controparte, evitandogli brutte figure, che l’avrebbero reso meno credibile di fronte ai giudici, e inducendolo a trattare per un accordo stragiudiziale.
Quando un avvocato si rivolge a un detective privato per conto di un suo Cliente, è consigliabile che non faccia da tramite, poiché in questa sorta di “intermediazione” si perdono molte informazioni, che l’investigatore privato è abituato a chiedere, e sfumature utili al detective.
Come scrissi nel manuale investigativo ‘Agenzia Investigativa del Terzo Millennio’:
Noi investigatori siamo gli occhi e le orecchie degli avvocati per cui lavoriamo, i loro esploratori inviati in avanscoperta per verificare testimonianze e ricostruire eventi, i ricercatori dei tasselli mancanti al compimento della Giustizia.
Talvolta ricopriamo il ruolo che era di Sancho Panza verso Don Chisciotte nel capolavoro letterario di Miguel de Cervantes Saavedra, cioè aiutiamo il Legale, che serviamo, a distinguere i mulini a vento dai draghi nel bel mezzo di certe “verità processuali” deliranti.
Il nostro compito è di rappresentare quanto più fedelmente possibile la realtà vera, permettendo all’avvocato di sfruttare gli aspetti a favore del proprio cliente e di non sottovalutare quelli contro.
Un’altra preoccupazione dell’investigatore privato verso il Cliente deve essere la riservatezza e la segretezza.
Il detective privato in Italia non ha diritto/obbligo al segreto professionale, salvo quando riceve un incarico investigativo penale dall’avvocato difensore.
Ma noi investigatori privati penalisti sappiamo, per averlo vissuto in prima persona, che il segreto avvocato-cliente indagato o imputato viene spesso violato illegittimamente dalle Procure.
Pertanto, tornano utili le abilità dell’investigatore privato capace di costudire i segreti dei suoi Clienti, anche senza usufruire di alcun diritto sancito dalla Legge.
Quando nel 1993 vennero rilasciate agli investigatori privati le prime licenze per svolgere indagini penali difensive, queste ultime venivano viste come un’insopportabile interferenza da molti Pubblici Ministeri, che in alcune occasioni arrivavano a cercare d’intimidire l’investigatore privato penalista attraverso illegittime perquisizioni e ispezioni presso la sua agenzia investigativa; spesso queste prepotenze avevano il malcelato scopo di curiosare nelle carte del detective privato penalista.
Ebbene: non avete idea della soddisfazione che si prova a subire una perquisizione illegittima che va a vuoto.
Segretezza Cliente-detective privato significa anche distruggere e smaltire tutte le informazioni relative alle pratiche investigative concluse.
Questa è una buona abitudine, resa obbligatoria dalla Legge sulla Privacy, tuttavia sin dagli inizi della mia carriera sono sempre stato molto rigoroso nel distruggere i documenti già processati.
All’epoca in cui era consentito archiviare le pratiche, alcuni colleghi consideravano l’archivio un’importante risorsa della loro agenzia investigativa; io, al contrario, ritenevo fosse una sorta di tradimento del patto di riservatezza coi propri Clienti.

La Legge sulla Privacy ha decretato la fine degli archivi delle agenzie investigative.
Infine, fa parte del vincolo di segretezza Cliente-detective privato l’accortezza di non salutare mai per primi quando incontriamo casualmente i nostri Clienti in pubblico; questi potrebbero essere imbarazzati di far sapere ai presenti d’essersi rivolti a un detective privato.
Una terza missione dell’investigatore privato è quella di saper consigliare il Cliente. Diffidate dai colleghi che si danno troppa importanza e avvolgono il loro operato in un alone opaco di mistero; in questo senso il mestiere dell’investigatore privato è molto simile alla professione medica: non vale a niente un medico che non riesca spiegare in parole semplici al suo paziente quale malattia lo affligge e che non sia capace di sollevargli un po' il morale.
Restando sul paragone medico-detective, le investigazioni private devono essere dosate come le medicine e il detective privato deve avere l’onestà e la rettitudine di sconsigliarle quando risulterebbero inutili o, addirittura, dannose.
Nel mio primo manuale investigativo ‘Investigazioni Private – diventare detectives’, edito da Greco&Greco nel 2004 paragono i miei detective privati collaboratori a ottiche di precisione e me stesso a un negoziante di ottica: ad alcuni Clienti consiglio il binocolo ad altri il microscopio, ma non mancano quelli ai quali sconsiglio di acquistare qualsiasi ottica.
Talvolta capita che il detective privato si trovi in conflitto d’interessi e deve rifiutare il caso per questo.
Il conflitto più evidente, per cui bisogna rifiutare categoricamente il caso, si crea quando, ad esempio, la mia agenzia investigativa Octopus coglie in flagrante adulterio il coniuge del proprio Cliente e, dopo poco, si presenta in agenzia “l’adultero” che, non sapendo quale detective privato l’abbia scoperto, chiede di seguire a sua volta il partner, già Cliente.
Recentemente un’azienda ha affidato alla mia agenzia investigativa Octopus a Cassano d’Adda un’indagine per assenteismo su una dipendente, alla quale avevo pedinato il marito anni prima per una questione d’infedeltà coniugale. Non essendo in possesso d’informazioni sulla mia ex-Cliente che mi avrebbero ingiustamente favorito nella nuova indagine di assenteismo aziendale e trattandosi di tutt’altra materia, io accettai il nuovo incarico.
Poi il detective privato coscienzioso deve saper valutare attentamente, caso per caso, secondo il criterio di rifiutare in linea di massima gli incarichi d’indagare su suoi ex-Clienti, ove le cose che conosce su di loro lo metterebbero in una posizione d’ingiusto vantaggio.
Negli anni ’90 si rivolse alla mia agenzia investigativa Octopus a Milano una signora per far pedinare il marito, infedele seriale impenitente. Lo coglievamo regolarmente in flagrante adulterio, ma l’uomo riusciva sempre a farsi perdonare dalla moglie e quest’ultima lo riammetteva in camera da letto.
Salvo poi farcelo pedinare di nuovo e coglierlo ancora in una nuova relazione extraconiugale.
In questa routine d’infedeltà coniugale l’uomo fu impressionato dall’abilità dei detective privati Octopus di sorvegliarlo e video-fotografarlo senza essere notati, pertanto, essendo un grosso imprenditore, mi telefonò in agenzia investigativa chiedendomi se potevo lavorare per lui su questioni aziendali.
Dopo una riunione con lui e sua moglie, ci accordammo che la signora sarebbe rimasta nostra esclusiva Cliente per questioni matrimoniali, familiari e personali: mentre lui avrebbe potuto chiederci indagini aziendali e di natura non personale. Se infatti avesse chiesto di pedinare una delle sue numerose amanti, mi avrebbe messo in una situazione imbarazzante. Servo entrambi da circa 25 anni senza intoppi.
Cosa non può fare l’agenzia investigativa per i suoi Clienti?
La licenza di detective privato in Italia consente esclusivamente di commerciare in informazioni non coperte da segreto e di svolgere a pagamento servizi di controllo, come pedinamenti, appostamenti, monitoraggi satellitari, antitaccheggio, security, ecc.
Pertanto, secondo la Legge l’investigatore privato italiano è un cittadino qualsiasi senza alcun potere particolare; la nostra risorsa sta nell’abilità e nell’esperienza.
L’assenza di autorità può sembrare una limitazione, ma è un grosso stimolo per la materia grigia del detective privato.
Come scrissi nel mio ‘Manuale per il rintraccio di persone scomparse’ – edito da Greco&Greco nel 2010, descrivendo la “Regola undicesima: usate più la testa del distintivo.
I detective privati sono abituati ad agire con discrezione e ingegno, ma anche gli investigatori istituzionali dovrebbero usare più la testa del distintivo.
L’impiego di materia grigia in luogo di autoritarismo ha anche motivazioni psicologiche.
Infatti il distintivo crea una barriera tra voi e l’intervistato: è dimostrato scientificamente che anche i cittadini più ligi alla legge subiscono stress al cospetto di un poliziotto in divisa.
Utilizzate la simpatia anziché il tesserino se non volete ottenere informazioni alterate, come il battito cardiaco e la sudorazione del vostro interlocutore.
Talvolta le persone forniscono informazioni omertose a investigatori privati o istituzionali, perché li disprezzano e il distintivo amplifica la loro disistima.
Quando siete costretti a qualificarvi, fatelo nel modo più leggero possibile, fuori dagli schemi e senza alcuna forma d’intimidazione.
Dovevo intervistare l’amico di una donna che aveva abbandonato il marito, sottraendogli i figli.
Il mio interlocutore conosceva troppo bene i due coniugi, pertanto evitai bugie e mi qualificai come investigatore privato.
Lui era già stato interrogato aspramente dalla polizia e chiese stizzito di vedere il mio tesserino.
Inscenai una collaudata gag comica, che utilizzavo in simili frangenti: dopo una ricerca spasmodica nelle tasche, estrassi un distintivo preso da un gioco per bambini.
Quindi, finsi imbarazzo e mi scusai, parlando di bimbi e della loro adorabile mania di condividere con gli adulti i loro giocattoli.
Il ridicolo contrattempo sortì l’effetto per cui l’avevo ideato: l’uomo sorrise della mia goffaggine, tanto da sentirsi in colpa per la sua iniziale ostilità.
In un’atmosfera di distesa ilarità mostrai il mio vero tesserino e convinsi l’uomo ad aiutarmi nelle indagini.
È previsto l’imminente rilascio di un tesserino per i detective privati (presso la Prefettura di Milano c’è ancora nebbia fitta), ma io già nel mio manuale ‘Agenzia Investigativa del Terzo Millennio’ – edito nel 2014 – scrivevo:
Il tesserino di riconoscimento vidimato dalla Prefettura, già preannunciato nel decreto del 2008, sembra imminente e molti colleghi hanno accolto con gioia la notizia.
Sarà che sono abituato a usare più la testa del distintivo, ma la novità non mi ha particolarmente entusiasmato.
Inoltre, se questa “patacca” non conferisce particolari facoltà per l’esercizio del nostro mestiere (consultazione facilitata di pubblici archivi o accesso in ambiti riservati), diventa solamente un’altra forma di controllo esercitato sugli investigatori privati italiani.
E poi ancora:
Gli orfani del distintivo.
Ricevo molti curricula da ex-appartenenti alle forze dell’ordine, tuttavia pochi tra questi sanno adattarsi alla nuova dimensione privata delle investigazioni e rinunciare ai privilegi di cui godevano da pubblici ufficiali.
Alcuni pensano di potersi comportare come quando erano in servizio, procurando guai prima o poi; altri non sopportano lo stress di indagare senza alcun potere e non riescono a supplire con l’ingegno all’autorità perduta.
Per discriminare ciò che il detective privato può fare da ciò che non può fare possiamo iniziare da queste ultime attività proibite ai cittadini e persino alla polizia giudiziaria sprovvista di mandato del giudice. Pertanto, vietate anche agli investigatori privati, sebbene facciano parte delle consuete richieste strampalate dei Clienti della mia agenzia investigativa Octopus:
Il detective privato non può accedere alle chat private su uno smartphone, senza il consenso del proprietario, poiché rischia la contestazione di “Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico” (Art. 615-ter C.P.). Tuttavia se il device è stato abbandonato, gettato via, dimenticato in un cassetto all’arrivo del nuovo modello oppure viene regolarmente lasciato incustodito e senza password o con password nota a tutti i familiari, allora ci possono essere spazi di manovra che devono essere attentamente considerati caso per caso. Se il device è utilizzato da un minore a rischio (droga, alcol, comportamenti autodistruttivi, ecc.), l’investigatore privato può aiutare i suoi genitori a intercettare il figlio per vigilare su di lui e tutelarlo.
L’investigatore privato non può intercettare le conversazioni telefoniche o ambientali, piazzando microspie o lasciando registratorini in funzione.
Gli investigatori privati non possono avere accesso a informazioni riservate come tabulati telefonici, precedenti penali, cartelle sanitarie e cliniche, ecc.; e a tutti i documenti conservati in uffici non aperti al pubblico.
I detective privati, nello svolgimento dei loro compiti investigativi non possono entrare in proprietà private senza il permesso del proprietario.
Gli investigatori privati non possono effettuare audio-foto-videoriprese, commettendo violazione di domicilio o infrangendo l’elevata aspettativa di privacy che la Legge riconosce tra le mura domestiche o all’interno di ambienti privati.
Il detective privato non può ottenere informazioni direttamente dal suo indagato senza avvisarlo sulla sua identità e sulle sue intenzioni.
Cosa può fare l’agenzia investigativa per i suoi Clienti?
Per contro il detective privato può agire in molti ambiti e secondo differenti tecniche investigative, purché in possesso del mandato d’incarico di un Cliente che, attraverso le indagini, intenda tutelare i suoi diritti.
Le principali attività investigative consentite agli investigatori privati italiani sono:
Consultare tutti gli archivi degli uffici pubblici o aperti al pubblico, per svolgere indagini patrimoniali e accertamenti finanziari per tutelare svariati diritti in materia di recupero crediti, accordi economici di separazione, malattie professionali, due diligence aziendale, indagini assicurative.
Consultare e collezionare qualsiasi informazione pubblicata in rete, secondo i dettami dell’OSINT – Open Source Intelligence e della sua sotto branca SOCMINT - Social Media Intelligence.
Eseguire o aiutare il suo Cliente ad eseguire intercettazioni tra presenti, cioè auto-videoregistrare conversazioni cui partecipa il detective privato o il Cliente, per ottenere le prove di ammissioni, molestie e mobbing, violenza domestica e abusi su anziani.
Svolgere pedinamenti, appostamenti e monitoraggi satellitari sui veicoli per risolvere casi di infedeltà coniugale, affidamento figli, abuso su minori e violenza di genere, mancato versamento di assegno divorzile, assenteismo aziendale, abusi della Legge 104 e dei congedi parentali,
Piazzare telecamere e monitorarle in prossimità per cogliere in flagrante dipendenti infedeli, sabotatori, ladri, stalker, vandali, ecc.
Intervistare persone informate sui fatti e testimoni, per svolgere indagini penali difensive, indagini assicurative, ecc.
Le indagini penali difensive del detective privato autorizzato
Nel 1989, con la riforma del Codice di Procedura Penale e la conversione del processo da inquisitorio ad accusatorio, si è introdotta la facoltà per gli avvocati penalisti di svolgere indagini difensive in prima persona o a mezzo di propri consulenti, tra i quali spiccano gli investigatori privati.
I più ottimisti hanno inneggiato alla parità tra Accusa e Difesa, auspicando il Giusto Processo, ma le cose sono andate molto diversamente.
Dal 1989 sono trascorsi più di dieci anni di limbo in cui l’attività investigativa difensiva del detective privato autorizzato è stata molto debole e marginale, osteggiata dalle Procure e sottovalutata dalla maggior parte degli avvocati.
Ho visto avvocati imputati di subornazione e assolti in tutti i tre gradi di giudizio per aver accompagnato a casa a sera inoltrata, dopo una lunga verbalizzazione, un testimone e avergli offerto la pizza che hanno mangiato con lui lungo la strada.
Nel 2000 c’è stata un’ulteriore riforma che ha sensibilmente migliorato e riequilibrato la situazione, ma siamo ancora molto lontani dalla parità tra Accusa e Difesa; basti pensare ai processi contro Massimo Bossetti e contro Rosa e Olindo.
Forse la, oramai prossima, separazione delle carriere ci avvicinerà ancora un poco al Giusto Processo.
I detective privati dell’agenzia investigativa Octopus svolgono indagini criminalistiche dagli anni ’80, quando ancora il Processo era inquisitorio e le indagini difensive non esistevano, almeno ufficialmente.
All’epoca l’investigatore privato criminalista era un abusivo che doveva agire nell’ombra dei pochissimi Studi Legali, i cui avvocati non si adeguavano a “subire” il Processo.
Proprio grazie a questo periodo di “clandestinità” in cui gli investigatori privati Octopus hanno dovuto operare, oggi la nostra agenzia investigativa è la migliore in fatto di indagini penali difensive, indagini di Parte Civile e investigazioni criminalistiche in favore delle vittime, riapertura casi giudiziari e opposizione alla loro archiviazione.
Vediamo alcune precauzioni da adottare, quando si finisce nel tritacarne della malagiustizia:
Non mentire mai alla P.G. o al P.M. e fare molta attenzione a non contraddirsi, dando risposte inizialmente vaghe. Piuttosto, è meglio avvalersi della facoltà di non rispondere.
Comportarsi come se si avessero telefono, auto e abitazione sotto intercettazione, senza lamentarsi di ciò e senza cercare le microspie, perché sono atteggiamenti considerati tipici di chi è colpevole, quasi indizi di colpevolezza.
Stare alla larga dai media o, se si viene trascinati in un processo mediatico, gestire anche quello con persone esperte di comunicazione.

I detective privati dell’agenzia investigativa Octopus a Cassano d’Adda sono il perfetto connubio tra passato e presente, tra esperienza e aggiornamento.
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